CHI SIAMO

Mezzanotte del 21 Gennaio 1980: i C.B. della località Giglio, Sant’Angelo in Villa, comunicano tramite radio i loro amichevoli scambi di idee quando uno di loro quasi per gioco lancia l’idea di far nascere nella nostra località un Carnevale.

La proposta viene accettata all’unanimità e nasce il primo Carnevale.

Dall’astratto al concreto: le parole si tramutano in iniziative tra le quali quella di organizzare un agguerrito e compatto gruppo di uomini decisi a portare a termine l’idea prefissata.

Di conseguenza seguono le riunioni che si svolgono in un umile baracchino, gli organizzatori partecipano anche se sono fiaccati dalla stanchezza di una lunga giornata di lavoro. Chi non avrebbe preferito restare a casa comodamente seduto?

L’idea è bella, piace, ma il gruppo è numericamente piccolo perché qualcuno pensa che sia una perdita di tempo.

I problemi da superare sono tanti: tempo, materiale, lavoro, fatica, permessi speciali, ma ancora di più il denaro. Nonostante i piccoli contributi delle persone vicine e lontane.

Benché sia forte la paura di non riuscire, il successo è enorme, la gente ride, si diverte.

I pochi passanti diventano folla che in gran parte si accoda ai carri, curando nell’insieme uno spettacolo travolgente. Nel divertimento comune vengono distribuite, anche se comprate con poco denaro, caramelle e biscotti ai bambini che hanno partecipato con la loro allegria.

Il nostro non è un Carnevale come quello di alcune città brasiliane ma l’impegno e la voglia di riuscire è la stessa. Nella sfilata si succedono alternativamente, fino ad arrivare in Piazza Giglio, carri con gruppi di ragazzi pronti a compiere marachelle perché giustificati dal motto “a Carnevale ogni scherzo vale”. Ogni carro ha una propria simpatica scenetta arricchita da termini dialettali che rendono
più immediata la ricezione.

Di anno in anno le manifestazioni sono state più o meno belle, gli ostacoli da superare sono aumentati, le critiche si sono fatte sentire ma il Carnevale deve restare, a costo di qualsiasi sacrificio.

Oggi la sfilata è diventata complessa, non solo carri ma anche gruppi folk e bande e spettacoli musicali, nel palcoscenico che è l’antica piazza di Santa Maria del Giglio.

Il sabato pomeriggio è tutto per i bambini, che si divertono con coriandoli e stelle filanti, si fanno truccare dagli animatori, portano a casa palloncini dalle forme più strane, ammirano i giocolieri e si scatenano con la musica.

Non si vive solo di ricordi ma anche di realtà, e questa bisogna costruirla giorno per giorno con una vena sottile di ironia e un pizzico di pepe.
Questo è il senso che diamo ai nostri carri, tra satira politica, notizie del momento e l’attualità giornalistica.