Visita Guidata Palazzo Farnese e Viterbo

In una giornata apparentemente uggiosa il 17 settembre un pullman di 50 persone è partito da Giglio di Veroli alla volta di Caprarola, territorio di proprietà della famiglia Farnese, per visitare il “Palazzetto”. Ad illustrare questa storica ed affascinante realtà architettonica la nostra guida di sempre, Rosaria. Mentre il sole ha pian piano fatto capolino, aprendo una calda giornata preautnnale, il gruppo organizzato dall’Associazione Culturale Rugantino ha visitato le 14 stanze di Palazzo Farnese, ammirando gli affreschi e tuffandosi nel passato tra i racconti di Rosaria, immaginando lo sfarzo e la vita dei tempi, dove l’ingegno era già mille passi avanti rispetto a come lo siamo noi oggi.

Una volta completato il Tour a Palazzo Farnese, non senza aver visto il Giardino d’Inverno, la comitiva si è spostata a Viterbo, città ricca di storia e teatro di guerre, trionfi e curiosità, ere storiche costellate da ospiti e figure illustri, culla dell’odierno Conclave, la cui arte scaturisce da influenze etrusche e toscane e accenni di romanico e barocco, quindi una città che ha visto lo sviluppo di stili differenti, ininterrottamente fino alla seconda guerra mondiale quando in seguito fu dichiarata “Città mutilata di guerra”, fortemente colpita dai bombardamenti del 17 gennaio 1944, di cui possiamo anche coglierne gli evidenti segni all’interno della Cattedrale di San Lorenzo.

Abbiamo conosciuto meglio la storia della Processione di Santa Rosa e abbiamo visto tutto l’impegno che c’è dietro la grande Macchina di 30mt e pesante 50 tonnellate, i 120 Facchini di Santa Rosa vengono devotamente sottoposti ad un duro allenamento che non prescinde dalla Prova di Portanza, sollevare cioè un peso di 150kg e percorrere 90mt, per verificare la resistenza del volontario. La Macchina di Santa Rosa percorre la sera del 3 Settembre 2km all’interno del centro di Viterbo, l’ultimo tratto, in salita, viene affrontato di corsa da 100 facchini che restano sotto e dai 20 che aiutano, tramite l’aggancio di fasce e stanghe, a completare il percorso. Una tradizione suggestiva, dimostrazione della devozione dei Viterbesi nei confronti della loro Patrona e patrimonio culturale inestimabile della nostra Italia.

Dopo una passeggiata (complessivamente abbiamo percorso 15 km a piedi 😀 ) per i vicoli storici di Viterbo e le sue roccaforti assieme a Rosaria, che ci ha spiegato anche perché Viterbo è la “città delle belle donne e delle belle fontane” passando per Piazza della Morte, il pullman ci ha riaccompagnato a casa, non prima degli immancabili mercatini di modernariato, sempre apprezzatissimi.

Per la prossima gita probabilmente una destinazione nuova: le Luminarie di Gaeta, seguiteci sul sito e su Facebook per saperne di più!